È questa la domanda che ci siamo posti quando abbiamo deciso di costituire la “Compagnia dei Bravi ”. La risposta che ci siamo dati è piuttosto sfaccettata e va a toccare diversi aspetti della quotidianità.
Una quotidianità che corre a un ritmo talmente veloce da renderla quasi insostenibile, un esasperante mordi e fuggi che disperde le nostre energie.
Viviamo costantemente plagiati dai social e mass media con messaggi fuorvianti e spesso inattendibili che ci costringono in un presente contraddittorio e incomprensibile perché apparentemente privo della sua memoria.
Tale considerazione è già largamente condivisa e può apparire di conseguenza banale, ma non per questo deve essere ignorata passivamente. Le nuove generazioni sono eredi di una realtà che non hanno vissuto direttamente e di cui devono essere al contempo portatori e innovatori.
Per questo, ci prefiggiamo lo scopo di far rivivere il presente senza dimenticarne il passato, dando anche nuova linfa all’odierno quadro di realtà del quale siamo rappresentanti.
Questa consapevolezza spinge la Compagnia dei Bravi, prima compagnia professionale under 30 del Trentino-Alto Adige , a usare il mezzo teatrale come strumento di ricerca comunicativa e ponte tra la propria poetica e il pubblico destinatario.
Come afferma Luc de Clapiers de Vauvenargues “Noi dobbiamo forse alle passioni le migliori conquiste della mente ” ed è per questa ragione che abbiamo scelto ciò che ci rende più vivi per depositare la nostra testimonianza del presente e per stimolare un pubblico eterogeneo e renderlo a sua volta portatore di cambiamento.